Un sito consente di creare parole nuove e dar loro un significato

Tante lettere

Uno sviluppatore ha creato – grazie al framework GPT-2 di OpenAI – un modello che genera nuove parole assegnando loro un significato ben preciso, di quelli che troveremmo in un vocabolario.

Il sito This word does not exist fa il verso a “This person does not exist” di cui mi sono già occupato in passato, ma mentre quest’ultimo crea volti basandosi su reti generative avversarie, il sito di oggi genera parole inesistenti cercando di dar loro una descrizione plausibile – anche se a volte piuttosto comica. Il tutto per ora solo in inglese.

Troviamo quindi “syzygomatic“, che per il sito è attribuibile a chi ha un atteggiamento generico, oppure “zealophile“, una persona che crede vigorosamente in qualcosa con cui però non è d’accordo.

Per far inventare al modello una nuova parola basta fare clic su “New word”. Se invece è l’utente che ha già una parola in mente si può fare clic su “write your own”, in quel caso il modello cercherà di offrire una spiegazione al termine inventato dall’utente.

Se volete cimentarvi anche voi e magari inventare il nuovo petaloso: This word does not exist

E visto che siamo in tema di generazione di testi e relativi siti che fanno perdere tempo, guardate anche Talk to Transformer, un sito che sempre grazie a GPT-2 completa le vostre frasi (anche questo in inglese).

Mi occupo da molti anni di intelligenza artificiale. Dopo la laurea in Management ho conseguito una specializzazione in Business Analytics a Wharton, una certificazione Artificial Intelligence Professional da IBM e una sul machine learning da Google Cloud. Ho trascorso la maggior parte della carriera – trent'anni - nel settore della cybersecurity, dove fra le altre cose sono stato consigliere del Ministro delle Comunicazioni e consulente di Telespazio (gruppo Leonardo). Oggi mi occupo prevalentemente di intelligenza artificiale, con consulenze sull'AI presso aziende private e per la Commissione Europea, dove collaboro con la European Defence Agency e il Joint Research Centre. Questo blog è personale e le opinioni espresse appartengono ai singoli autori.