Studio UK: i radiologi umani per ora sono ancora migliori dell’AI

Scan mammella

In ambito sanitario si pensa spesso ai radiologi quando ci si interroga su quali professioni mediche verranno presto rimpiazzate “potenziate” dall’intelligenza artificiale. Del resto i passi avanti della visione artificiale sono evidenti a tutti.

Eppure, una recente revisione di 23 studi che proverebbero questa imminente rivoluzione ha evidenziato lacune nei test e dubbi sui metodi utilizzati.

Per vederci chiaro, il National Screening Committee del Regno Unito ha commissionato a un team di ricercatori dell’Università di Warwick uno studio per valutare l’accuratezza dell’AI per l’individuazione del cancro al seno nella pratica dello screening mammografico.

I ricercatori hanno quindi esaminato 12 studi condotti dal 2010 che coinvolgevano 131.822 donne sottoposte a screening in Svezia, negli Stati Uniti, in Germania, nei Paesi Bassi e in Spagna, stabilendo che la qualità dei metodi utilizzati negli studi era scarsa, così come la loro applicabilità ai programmi di screening europei o britannici.

Tre grandi studi che hanno coinvolto 79.910 donne hanno confrontato i sistemi di AI con le decisioni cliniche dei radiologi umani. La maggior parte (34 su 36, o il 94%) dei sistemi di intelligenza artificiale valutati in questi tre studi erano meno accurati di un singolo radiologo, mentre e tutti erano meno accurati del consenso di due o più radiologi, che è la pratica standard in Europa.

Quello che i ricercatori hanno scritto nel loro studio è che “L’attuale evidenza sull’uso dei sistemi AI nello screening del cancro al seno è molto lontana dall’avere la qualità e la quantità richieste per la sua implementazione nella pratica clinica“, aggiungendo che “Sono necessari studi comparativi ben progettati sull’accuratezza dei test, studi randomizzati controllati e studi di coorte in grandi popolazioni di screening che valutino i sistemi di AI disponibili in commercio in combinazione con i radiologi nella pratica clinica“.

Insomma, per ora la superiorità dell’intelligenza artificiale sui radiologi umani sarebbe ancora tutta da dimostrare, cosa che non sarà facile se gli studi continuano a essere di scarsa qualità.

Per approfondire: Insufficient evidence to support the replacement of human radiologists with AI for breast cancer screening

Mi occupo da molti anni di intelligenza artificiale. Dopo la laurea in Management ho conseguito una specializzazione in Business Analytics a Wharton, una certificazione Artificial Intelligence Professional da IBM e una sul machine learning da Google Cloud. Ho trascorso la maggior parte della carriera – trent'anni - nel settore della cybersecurity, dove fra le altre cose sono stato consigliere del Ministro delle Comunicazioni e consulente di Telespazio (gruppo Leonardo). Oggi mi occupo prevalentemente di intelligenza artificiale, lavorando con un'azienda leader del settore e partecipando a iniziative della Commissione Europea. Questo blog è personale e le opinioni espresse appartengono ai singoli autori.