Sei modi in cui l’AI aiuterà le forze armate a gestire il campo di battaglia

Cyber war

Il campo di battaglia del ventunesimo secolo non ha carenza di sensori. Dispositivi indossabili, veicoli, droni, videocamere, spettrometri e decine di altri dispositivi usati durante le attività militari generano enormi quantità di informazioni, e l’intelligenza artificiale si sta rivelando sempre più indispensabile per gestire questa immensa mole di dati.

Dati che devono essere filtrati, normalizzati, interpretati. Trasformati poi in informazioni fruibili e che diano la possibilità di prendere decisioni. È soprattutto in questo passaggio cruciale che si fa sempre più uso dell’intelligenza artificiale. C4ISRNet fa il punto della situazione elencando 6 esempi dove l’AI sta trasformando il campo di battaglia.

1. Elaborazione video con analisi, rilevamento di oggetti e di minacce

Il monitoraggio dei feed di dati, che si tratti di video sui droni o informazioni sullo stato di salute dei soldati forniti da dispositivi indossabili, offre informazioni su eventi, minacce e anomalie. Project Maven del Department of Defense (partito assieme a Google, che però dopo una protesta dei dipendenti si è sfilata) sfrutta il framework TensorFlow per analizzare i filmati dei droni, evidenziando oggetti degni di nota per poi trasmetterli ad analisti umani.

2. Cybesecurity automatizzata

La sicurezza informatica sta diventando sempre più automatizzata, con attacchi lanciati da bot e difese che adottano contromisure senza interventi umani. L’intelligenza artificiale aiuta a riconoscere pattern anomali – indicativi di un attacco – e può far partire le prime azioni di difesa in piena autonomia.

3. Monitoraggio dei segni vitali dei soldati grazie all’uso simultaneo di più sensori

Sensori, visione computerizzata e apprendimento automatico potrebbero essere usati insieme per fornire ai medici sul campo informazioni decisive su quali siano i soldati che hanno maggiore bisogno di cure immediate, aumentando quindi la sopravvivenza sul campo.

4. Elaborazione del segnale e SIGINT per la guerra elettronica (EW)

Gli attacchi di guerra elettronica sono una delle priorità per la US Army, che continua a perfezionare i suoi software e hardware EW per operazioni sia offensive sia difensive. Tuttavia, così come altri tipi di sensori, anche i sensori EW possono generare falsi segnali o rumori. Il Pentagono si sta affidando all’AI per filtrare il rumore, riducendo il sovraccarico cognitivo che talvolta affligge i militari durante le operazioni.

5. Manutenzione predittiva delle apparecchiature

Sapere esattamente quando un dato veicolo o macchinario si romperà, e quindi programmare per tempo la manutenzione, sarebbe la soluzione a un gran numero di problemi. Malfunzionamenti, cedimenti, guasti possono rappresentare un fastidioso contrattempo, un fermo imprevisto, e in battaglia un guaio potenzialmente fatale. Con l’intelligenza artificiale è possibile migliorare le tempistiche degli interventi di manutenzione, riducendo il numero di guasti e di riparazioni fuori programma.

6. Situational awareness e assistenza alle decisioni in battaglia

Gli Stati Uniti stanno testando un nuovo concetto di guerra che prevede azioni coordinate che abbracciano i cinque domini: terra, mare, aria, spazio e cyberspazio. Vista la complessità delle informazioni raccolte, la vastità di dati provenienti da armamenti e sensori anche molto diversi fra loro, l’intelligenza artificiale è necessaria per dare la giusta interpretazione ai diversi segnali e offrire sempre un quadro chiaro della situazione.

Per approfondire: 6 ways AI can make sense of sensor data in 2020

Mi occupo da molti anni di intelligenza artificiale. Dopo la laurea in Management ho conseguito una specializzazione in Business Analytics a Wharton, una certificazione Artificial Intelligence Professional da IBM e una sul machine learning da Google Cloud. Ho trascorso la maggior parte della carriera – trent'anni - nel settore della cybersecurity, dove fra le altre cose sono stato consigliere del Ministro delle Comunicazioni e consulente di Telespazio (gruppo Leonardo). Oggi mi occupo prevalentemente di intelligenza artificiale, lavorando con un'azienda leader del settore e partecipando a iniziative della Commissione Europea. Questo blog è personale e le opinioni espresse appartengono ai singoli autori.