Riconoscimento facciale e polizia, il caso sloveno

Un lungo articolo su Algorithm Watch spiega con dovizia di particolari quello che si sa sull’uso del riconoscimento facciale da parte della polizia in Slovenia.

La storia è interessante non solo perché la Slovenia è un Paese a noi vicino e membro dell’Unione Europea, ma perché ricalca quello che spesso vediamo anche altrove quando qualcuno cerca di fare chiarezza sulle modalità e sui limiti di utilizzo delle tecnologie di riconoscimento facciale da parte dello Stato: riluttanze, mezze verità, ammissioni nebulose.

Dalle varie testimonianze raccolte dall’associazione sembra che la polizia slovena già cinque anni fa avesse la capacità di individuare e riconoscere i cittadini grazie a un software chiamato Face Trace, ma per trovarne menzione ufficiale bisogna affrontare un enorme muro di reticenze.

Inoltre qualche mese fa, con la scusa delle misure anti-covid, il governo aveva provato a far passare una legislazione – ora parzialmente emendata – che nella sua forma originale il Garante per la Privacy sloveno non aveva esitato a definireda stato di polizia“. Essa avrebbe consentito ad esempio alle forze dell’ordine di tracciare la posizione dei cellulari anche senza l’autorizzazione di un giudice.

Per approfondire l’argomento: Slovenian police acquires automated tools first, legalizes them later

Mi occupo da molti anni di intelligenza artificiale. Dopo la laurea in Management ho conseguito una specializzazione in Business Analytics a Wharton, una certificazione Artificial Intelligence Professional da IBM e una sul machine learning da Google Cloud. Ho trascorso la maggior parte della carriera – trent'anni - nel settore della cybersecurity, dove fra le altre cose sono stato consigliere del Ministro delle Comunicazioni e consulente di Telespazio (gruppo Leonardo). Oggi mi occupo prevalentemente di intelligenza artificiale, lavorando con un'azienda leader del settore e partecipando a iniziative della Commissione Europea. Questo blog è personale e le opinioni espresse appartengono ai singoli autori.