
A settembre vi parlai di 100K Faces, il progetto di generazione automatica di volti che sfrutta le reti generative avversarie. Questo sito va oltre il più famoso thispersondoesnotexist.com perché oltre a consentire una personalizzazione dei volti desiderati, offre il servizio direttamente alle aziende, suggerendo loro di sostituire le più costose immagini di modelli in carne e ossa sui materiali marketing.
Ora Generated Photos ha rilasciato un’API, ovvero un’interfaccia che gli sviluppatori possono usare per integrare i volti generati dal sito direttamente nei propri programmi o servizi. Questa semplificazione consentirà a chiunque di inserire volti di gente che non esiste in tempo reale magari all’interno un’app, o di un sito, oppure dentro uno dei tanti generatori di identità false (già ne esistono molti e tutt’altro che segreti, come questo, questo e questo).
L’API è gratuita per chi ne fa un uso personale, mentre è a pagamento per gli usi commerciali.
Testando il servizio ho notato un miglioramento rispetto a qualche mese fa: le aberrazioni che rendevano i volti strani e inverosimili sono diminuite, ma ancora oggi si presentano (ho provato a salvare alcuni esempi qui, qui e qui). Per riuscire nel suo intento – fornire automaticamente e senza supervisione volti umani che riescano a ingannare altri esseri umani – il servizio dovrà essere a prova di errore. Ancora non lo è, ma sta lentamente migliorando, e una volta a regime scommetto che ci saranno molteplici ripercussioni, positive e non.
Maggiori informazioni su ProductHunt e direttamente sul sito di Generated Photos.