
Quasi in sordina, il co-fondatore di OpenAI Wojciech Zaremba ha rivelato in un’intervista che l’azienda, famosa per i suoi modelli di intelligenza artificiale altamente innovativi come GPT-3, ha chiuso il team di robotica. La motivazione, a detta di Zaremba, sarebbe da ricercarsi nella scarsa disponibilità di dati per realizzare modelli performanti. La robotica richiede l’acquisizione di dati dal mondo reale, fisico, e questa attività procede a ritmi necessariamente più lenti (e dispendiosi) rispetto ad altri domini di ricerca, nonostante la disponibilità di ambienti simulati.
La divisione di robotica non mancò di regalare anche qualche successo all’azienda. Nell’ottobre del 2019 OpenAI dimostrò i risultati del suo team pubblicando una ricerca su una mano robotica guidata da un modello AI basato sull’apprendimento per rinforzo. Una delle sfide che affrontò riguardava la risoluzione di un cubo di Rubik.
L’abbandono delle ricerche sulla robotica da parte di OpenAI non è stata vista dal settore come un fallimento delle applicazioni di intelligenza artificiale in ambito robotico, bensì di un semplice riallineamento con gli obiettivi dell’azienda, molto più portata verso la ricerca di modelli digitali (testo, audio, immagini).
Per approfondire: OpenAI abandons robotics research