
La diagnosi delle patologie affidata ad algoritmi di deep learning è una delle più affascinanti possibilità dell’intelligenza artificiale, con numerosi studi già pubblicati e altri in via di definizione.
Ed è proprio una meta-analisi delle ricerche che mettono a confronto il deep learning con medici in carne e ossa a offrire un risultato incoraggiante per la tecnologia: l’intelligenza artificiale in certi casi ha già raggiunto gli stessi risultati dei medici specialisti nel riconoscere patologie ed effettuare diagnosi attraverso l’analisi delle immagini.
La ricerca pubblicata su The Lancet ha preso in esame 20.530 studi, scartandone però la maggior parte per via dei dati scadenti, lasciando quindi i ricercatori con soli 14 studi aventi dati sufficientemente puliti.
Da quelle 14 ricerche, che hanno messo a confronto medici e algoritmi di deep learning, è emerso che l’intelligenza artificiale ha individuato correttamente una patologia (sensitivity) nell’87% dei casi, contro l’86,4% dei medici, mentre in caso di assenza di patologia l’algoritmo segnalava correttamente la negatività del test (specificity) nel 92,5% dei casi contro il 90,5% degli specialisti umani.
Risultati che, al netto delle differenze minime nelle percentuali e tenendo conto del piccolo numero degli studi presi in esame, portano i ricercatori a indicare una sostanizale parità di risultati fra algoritmi ed esseri umani, che fa ben sperare per gli sviluppi futuri del deep learning in ambito medico.