
N3well è in crisi ed è costretto a rivolgersi a uno psicologo perché incolpato dalla gente di tutti i guai del mondo. La cosa potrebbe essere considerata poco importante, se non che N3well è un robot, dotato di intelligenza artificiale generale (ragiona come gli esseri umani, solo molto più velocemente), ed è il protagonista di un fumetto italiano, disegnato da Diego Cajelli e Andrea Scoppetta.
Il fumetto è stato realizzato da AIxIA, l’Associazione Italiana per l’Intelligenza Artificiale, e dal Consiglio Nazionale delle Ricerche. Il volume si inserisce nella collana Comics&Science edita da CNR Edizioni, diretta da Andrea Plazzi (che io conoscevo soprattutto per i lavori con Leo Ortolani) e Roberto Natalini, ed è scaricabile gratuitamente dal sito di AIxIA fino al 15 dicembre 2021, in versione italiana o inglese.
N3well racconta anzitutto del divario fra il mondo scientifico e il resto dell’umanità, con gli scienziati che presentano con orgoglio la loro ultima meravigliosa invenzione, e le persone che non solo non la apprezzano, ma trovano ogni ragione possibile per contestarla, denigrarla e attaccarla. Il robot N3well viene presentato come una soluzione a molti problemi degli esseri umani, un valido aiuto anche in ambito medico, il tutto rispettando le tre leggi della robotica di Asimov. Il pubblico però fa subito notare che esso è solo un giocattolo costoso, che viola la privacy, che potrebbe essere usato in guerra e – soprattutto – che toglierà posti di lavoro alle persone in carne e ossa.
La scena della presentazione del robot condensa l’eterno malinteso fra scienziati, ingegneri, ricercatori da una parte, che lavorano per sviluppare soluzioni innovative ai problemi dell’umanità, e proprio il resto dell’umanità dall’altra parte, che non comprende, fraintende e rifiuta tali soluzioni. Con il robot che fa suo lo sgomento, la frustrazione e infine la depressione degli scienziati, rannicchiandosi in posizione fetale (soffermatevi un attimo su questa scena: un robot che si rannicchia in posizione fetale) a causa di un attacco di panico.
Non vi svelo il resto della storia, ma racchiude molti dei temi che il nostro mondo dovrà affrontare, fra cui la violenza che certi gruppi di esseri umani scateneranno sulle macchine (e su chi le produrrà/difenderà), il tema dei posti di lavoro persi a causa dell’automazione, per non parlare del concetto di umorismo, onnipresente spartiacque narrativo fra intelligenza umana e artificiale.
Un altro tema importante che viene toccato dalla storia, anche se mantenuto abbastanza sottotraccia, è quello del tecnosoluzionismo. L’illusione di poter risolvere i problemi del mondo unicamente con una soluzione tecnologica, qui trasformato in una sorta di peccato dei padri (gli scienziati) che ricade sui figli (il robot con attacchi di panico) e che viene risolto con una liberazione proprio nell’ultima tavola.
N3well è un fumetto simpatico, adatto a ragazzi e adulti, e nonostante abbia come protagonista un robot è una storia costantemente guidata dalle emozioni. Il racconto è auto-contenuto, ma secondo me il personaggio meriterebbe qualche avventura in più.