L’epidemia spinge le aziende a cambiare l’autenticazione biometrica

Scanner per mani

Come dicono in molti, con il Covid-19 e in generale con la paura di una nuova epidemia dovremo convivere, cambiando abitudini e procedure. Fra i prodotti che col tempo vedremo sempre di meno vi sono gli scanner biometrici per le dita o per le mani utilizzati per il controllo accessi di edifici o aziende. Secondo una ricerca di ABIresearch le tecnologie biometriche da contatto saranno sempre meno richieste, vuoi per i timori di facilitare la trasmissione dei virus, vuoi per la necessità di pulire i dispositivi frequentemente o dopo ogni utilizzo.

Alcuni produttori hanno inventato scanner che leggono l’impronta senza contatto, ma le aziende si stanno muovendo velocemente verso tecnologie di identificazione basate sull’intelligenza artificiale, come il riconoscimento facciale. Poiché un po’ ovunque vengono emanate nuove policy e regolamenti che impongono ad aziende e organizzazioni di minimizzare le occasioni di contagio, gli analisti che hanno svolto la ricerca parlano di “evoluzione forzata” verso l’autenticazione tramite AI e l’abbandono dei device biometrici di autenticazione che necessitano del contatto fisico.

Per saperne di più: COVID-19 Pandemic Pummels Biometrics Market Causing Device Revenues to Drop by US$2 Billion While Forcing Investment Surge in AI Face Recognition Applications

Mi occupo da molti anni di intelligenza artificiale. Dopo la laurea in Management ho conseguito una specializzazione in Business Analytics a Wharton, una certificazione Artificial Intelligence Professional da IBM e una sul machine learning da Google Cloud. Ho trascorso la maggior parte della carriera – trent'anni - nel settore della cybersecurity, dove fra le altre cose sono stato consigliere del Ministro delle Comunicazioni e consulente di Telespazio (gruppo Leonardo). Oggi mi occupo prevalentemente di intelligenza artificiale, lavorando con un'azienda leader del settore e partecipando a iniziative della Commissione Europea. Questo blog è personale e le opinioni espresse appartengono ai singoli autori.