Se al solo nominare la parola “LIBOR” vi viene mal di testa, è probabile che lavoriate presso qualche istituto finanziario.
Il London interbank offered rate, come spiega bene questa raccolta di articoli del Financial Times, è un tasso di riferimento chiave per le banche europee che nel 2012 è stato oggetto di un grande scandalo. Adesso che il tasso è destinato a chiudere dopo la fine del 2021, tutti gli istituti finanziari che avevano il Libor nei contratti sono costretti in questi mesi ad aggiornare le clausole. Si tratta in certi casi di montagne di documenti – c’è chi parla di centinaia di migliaia di contratti – con parti e condizioni che a volte fanno riferimento al tasso senza nominarlo in maniera esplicita.
Un articolo sempre del Financial Times racconta come molte banche stiano facendo uso di prodotti di intelligenza artificiale per trovare all’interno dei loro documenti riferimenti anche solo lontanamente connessi con il Libor. I modelli NLP sarebbero stati addestrati per individuare collegamenti anche vaghi e indiretti al tasso di scambio, in più di una lingua, per poi segnalarli ai team legali, risparmiando così un compito improbo (c’è chi parla di anni di lavoro) ai dipendenti umani.
Per approfondire: Banks turn to AI as regulators press for Libor exit