
Un sistema di intelligenza artificiale ha indicato che il capolavoro di Peter Paul Rubens, Sansone e Dalila (ca. 1609/10) attualmente alla National Gallery di Londra, è probabilmente un falso.
Già in passato molti esperti avevano espresso dubbi in merito all’autenticità del dipinto (qui c’è un intero sito aperto anni fa per discuterne la paternità), ma questo non dissuase il museo ad acquistarlo nel 1980 per l’impressionante cifra di 2,5 milioni di sterline, una delle transazioni più alte dell’epoca per un’opera d’arte.
Molti sono gli elementi che facevano pensare a una copia dell’originale, sui quali non mi soffermo perché non è materia mia, ma che sono chiaramente riassunti in questo articolo di Artnet.
Ora un’azienda svizzera specializzata nell’attribuzione dei quadri, dopo aver addestrato una rete neurale a convoluzioni con 148 dipinti (originali) di Rubens e un numero non precisato di falsi, ha dichiarato che il modello ha classificato il dipinto “Sansone e Dalila” come chiaramente falso (non dipinto da Rubens), con una certezza del 91,78%. I ricercatori per sicurezza hanno ripetuto il test, che tuttavia ha confermato il responso di non autenticità “in ogni singolo quadrato”, come hanno dichiarato al Guardian che per primo ha dato la notizia (per quadrato intendono le parti in cui è stata suddivisa l’immagine per l’analisi).
Il museo, prima di esprimersi, vuole leggere l’intero rapporto, che attualmente non è disponibile al pubblico. Non è ad esempio chiaro in che modo le varietà di stile, attribuite in genere agli assistenti di studio di un artista, siano valutate dal modello AI.