
Dopo Google, Thierry Breton, Commissario europeo per il mercato interno e i servizi, ha incassato un sostegno significativo da Meta e da OpenAI al progetto di accordo volontario sulla regolamentazione dell’intelligenza artificiale (“AI Pact“), da attuare prima che entri in vigore il regolamento europeo (“AI Act“), che nel frattempo prosegue il suo iter.
Sulla supervisione e la governance dell’AI nell’UE, Mark Zuckerberg, CEO di Meta e Sam Altman, CEO di OpenAI, sono tra coloro che hanno espresso il loro allineamento con l’approccio normativo dell’Unione europea.
Breton ha dichiarato che sia lui sia Zuckerberg concordano sull’approccio basato sul rischio e sostengono misure come il watermarking per l’AI, evidenziando l’impegno a gestire i rischi associati al rapido progresso della tecnologia.
Anche Altman (nonostante i “tentennamenti” di qualche settimana fa) ha affermato il suo sostegno alla posizione dell’UE, lodando la lungimiranza dell’istituzione nel prendere sul serio la questione della regolamentazione dell’AI. OpenAI, ha affermato il CEO, è desiderosa di conformarsi alle normative europee, sottolineando la propria disponibilità a operare un servizio in linea con il mercato europeo.
Nick Clegg, presidente di Meta per gli Affari globali, ha fatto eco a questo sentimento di sostegno, affermando che, sebbene le specifiche del Patto per l’AI debbano essere ancora studiate, è fondamentale che le aziende tecnologiche siano trasparenti sui loro progetti di AI e si impegnino a collaborare con le varie parti interessate.
Oltre alle discussioni sulla regolamentazione dell’AI, i colloqui hanno riguardato anche le nuove norme dell’UE sulla moderazione dei contenuti nell’ambito del Digital Services Act (DSA). Zuckerberg ha accettato di effettuare un test a metà luglio per valutare come Meta gestisce la moderazione dei contenuti, dimostrando che l’azienda è pronta ad affrontare le nuove e severe regole dell’UE. Breton ha incoraggiato Zuckerberg a rafforzare gli sforzi dell’azienda nella lotta alla disinformazione, in particolare quella proveniente dalla Russia e relativa alla guerra in Ucraina.
Separatamente, Breton ha incontrato Jensen Huang, amministratore delegato di Nvidia Corp. Dopo la discussione, Huang ha espresso un’alta probabilità che Nvidia investa in Europa.
L’iniziativa della Commissione europea di attuare un Patto per l’AI prima della normativa formale sull’AI, prevista per il 2026, incarna un approccio proattivo e pragmatico alla governance dell’AI, colmando il vuoto normativo in questo settore in rapida evoluzione, incoraggiando la responsabilità immediata, la trasparenza e le pratiche etiche.
Sebbene la conformità del settore a questo accordo provvisorio indichi uno spostamento verso la responsabilità condivisa, il vero banco di prova starà nella sua esecuzione e nella capacità della Commissione di far rispettare i termini. Se avrà successo, questa strategia potrebbe fungere da modello globale per la regolamentazione di tecnologie trasformative come l’AI, dimostrando come bilanciare una governance rapida e adeguata con la velocità dei progressi tecnologici.
Per approfondire: Zuckerberg, Altman Offer Support for EU Regulation of AI