
(Contexte) Questa versione introduce nuove esenzioni per le forze dell’ordine: da un lato, le forze dell’ordine possono derogare al principio dei “quattro occhi”, che prevede la verifica del sistema ad alto rischio da parte di due persone, dall’altro, i sistemi utilizzati in questo settore (e i loro fornitori) non sono obbligati a registrarsi nel database europeo.
Un altro cambiamento: Praga reintroduce il settore assicurativo nei casi d’uso ad alto rischio elencati nell’Allegato III, nei casi in cui i sistemi di intelligenza artificiale sono usati per la valutazione del rischio in particolare per le “assicurazioni sanitarie” e le “assicurazioni sulla vita” (a meno che queste non siano fornite da micro o piccole imprese).
La Presidenza ceca fornisce inoltre maggiori indicazioni alla Commissione sugli atti di esecuzione che dovrebbe presentare per indirizzare meglio i sistemi più a rischio. Per i sistemi con un impatto marginale, si chiede di tenere conto delle “circostanze” in relazione alle azioni o alle decisioni da prendere. Per quanto riguarda l’AI in situazioni di uso generale, la Commissione dovrà tenere conto delle specificità della catena del valore quando adatterà a questi sistemi l’applicazione dei requisiti del regolamento. Sempre in tema di governance, la Presidenza prevede che il Comitato AI assista il lavoro delle autorità di vigilanza del mercato e sostenga le indagini transfrontaliere, in particolare per quanto riguarda l’emergere di rischi di natura sistemica che possono derivare dai sistemi di intelligenza artificiale.
La Presidenza ripristina inoltre il termine “remoto” per descrivere i dispositivi di identificazione biometrica, sottintendendo che questi sistemi non coinvolgono attivamente le persone. Il riconoscimento facciale, che è stato oggetto di un acceso dibattito al Parlamento europeo, sarà una questione molto delicata per la futura legislazione.
Infine, il compromesso introduce nuovi criteri per decidere l’ammontare delle sanzioni amministrative da imporre per le violazioni del regolamento, ovvero: la natura intenzionale della violazione, i tentativi dell’operatore nel fermarla, la responsabilità e la presenza di fattori aggravanti, come i profitti ottenuti.
Queste nuove proposte saranno al centro di una riunione di esperti statali (Gruppo Telecom) il 25 ottobre.