La Commissione Europea sta valutando un divieto temporaneo del riconoscimento facciale

Riconoscimento facciale

Il riconoscimento facciale sta sollevando più di un problema di privacy, per questo motivo la Commissione Europea pare stia valutando un divieto temporaneo nei luoghi pubblici, dai 3 ai 5 anni, per questo tipo di tecnologie.

Un documento riservato ottenuto dal sito Euractiv, per la precisione la bozza di un whitepaper che la Commissione dovrebbe pubblicare a fine febbraio, ipotizza il divieto per consentire lo sviluppo di metodologie adeguate a valutare l’impatto del riconoscimento facciale nei Paesi europei, oltre che per studiare modi di gestire il rischio.

La possibilità sta sollevando un acceso dibattito fra chi teme i rischi alla privacy e alle libertà personali, e chi ritiene una mossa troppo drastica vietare una tecnologia che può aiutare le forze dell’ordine a trovare criminali e in generale ad aumentare la sicurezza.

L’eventuale divieto europeo non sarebbe una novità, già l’anno scorso la città di San Francisco ha vietato il riconoscimento facciale, in particolare da parte delle forze dell’ordine, e sempre negli Stati Uniti anche la città di Portland sta meditando di fare lo stesso.

Mi occupo da molti anni di intelligenza artificiale. Dopo la laurea in Management ho conseguito una specializzazione in Business Analytics a Wharton, una certificazione Artificial Intelligence Professional da IBM e una sul machine learning da Google Cloud. Ho trascorso la maggior parte della carriera – trent'anni - nel settore della cybersecurity, dove fra le altre cose sono stato consigliere del Ministro delle Comunicazioni e consulente di Telespazio (gruppo Leonardo). Oggi mi occupo prevalentemente di intelligenza artificiale, lavorando con un'azienda leader del settore e partecipando a iniziative della Commissione Europea. Questo blog è personale e le opinioni espresse appartengono ai singoli autori.