
OpenAI ha sempre avuto il pallino per la musica generata dall’intelligenza artificiale. Oggi, un anno dopo il suo MuseNet (che l’anno scorso mi fece passare molte ore a illudermi di essere un musicista) ha rilasciato Jukebox, un sistema di deep learning che genera canzoni con stili diversi, arrivando addirittura a mimare la voce dei cantanti famosi. Come input prende genere musicale, artista e il testo di un brano già esistente, dopodiché genera un contenuto che dovrebbe avvicinarsi agli stili richiesti.
Dopo averlo provato un po’ devo dire che onestamente non sono rimasto sbalordito. I generi che conosco bene sono mal rappresentati e per le voci c’è ancora molta strada da fare (questo non mi sembra un Elvis molto convincente, anche se questo Sinatra non è per niente male).
Se volete ascoltare qualche altro esempio ecco una breve carrellata:
Iniziamo con un brano sullo stile dei Rush che però dei Rush non ha nulla, soprattutto lo stile.
Continuiamo con un pezzo progressive a firma Marillon che a me invece sembra una ballata southern rock (stile Allman Brothers).
Viriamo verso un brano metal che iniziava pure bene, ma che prosegue con i testi dei Dream Theater buttati lì senza motivo.
Finiamo con dei Pink Floyd da incubo notturno.
Se volete farvi un’idea qui troverete 7116 brani con cui esplorare il sistema. Buon ascolto.