IrpiMedia, la testata italiana specializzata nel giornalismo d’inchiesta, ha pubblicato un interessante articolo sulle difficoltà che starebbe incontrando il nostro Garante della Privacy nell’ottenere informazioni dal Ministero dell’Interno riguardo al potenziamento delle tecnologie di riconoscimento facciale usate dal SARI, il Sistema Automatico Riconoscimento Immagini.
Secondo l’articolo il Garante dovrebbe chiudere un’istruttoria sul sistema di riconoscimento facciale che vorrebbe usare la polizia, in particolare la versione SARI Real-Time, ma non riesce a farlo perché il Ministero ignora le richieste dell’Autorità:
Eppure, interpellato dal Garante in quanto controparte interessata nella richiesta FOIA, il Ministero ha prontamente opposto diniego alla possibilità di accedere a qualunque tipo di informazione sottolineando come SARI sia uno strumento utile nel contrasto alla criminalità organizzata e nella lotta al terrorismo. Ha ribadito inoltre come fornire informazioni relative al funzionamento del sistema “potrebbe alterarne gli esiti investigativi, anche attraverso l’uso di malware o software.”
Qui potete leggere l’articolo completo: Lo scontro Viminale-Garante della privacy sul riconoscimento facciale in tempo reale