
“The Beatles: Get Back” è un recente documentario sui Beatles dove sono state usate nuove tecniche di machine learning per restaurare l’audio e il video, facendoli sembrare come se fossero stati registrati ieri.
Il regista del documentario, Peter Jackson, lo ha raccontato in un’intervista a Variety: “Per me il restauro del suono è la cosa più emozionante. Abbiamo fatto diverse enormi scoperte nell’audio. Abbiamo sviluppato un sistema di apprendimento automatico che ci ha insegnato come suona una chitarra, come suona un basso, come suona una voce. Poi abbiamo insegnato al computer la voce di John, la voce di Paul. In modo da poter prendere queste tracce mono e dividere tutti gli strumenti, per poter sentire solo le voci, le chitarre. … Questo ci permette di remixare in modo molto pulito“.
Dopo che ogni traccia è stata isolata, i mixer audio hanno regolato individualmente i livelli del volume per migliorare la qualità e la chiarezza del suono. Non è la prima volta che tecniche di intelligenza artificiale vengono usate per restaurare vecchi video e audio, ma è entusiasmante vederle applicate a un progetto di questa portata, e i risultati sono davvero notevoli.
Per approfondire: Peter Jackson Reveals How He Coaxed Paul and Ringo Into Giving Him the OK to Make ‘Get Back’
Ora, se posso suggerire un prossimo, potenziale target per il restauro con il machine learning: Pink Floyd Live at Pompeii.