Google annuncia Meena, il miglior chatbot di sempre

Chatbot

Una delle dimostrazioni più “antiche” dell’intelligenza artificiale è rappresentata dai chatbot, pensiamo ad esempio a ELIZA scritto nel 1966 da Joseph Weizenbaum, senza contare che anche il celebre test di Turing avveniva attraverso chatbot.

Ma oltre l’accademia, i chatbot iniziano a diventare una risorsa utile – e remunerativa – anche per quelle aziende che forniscono assistenza clienti, offrendo un serivizio che risponde immediatamente (più di quattro consumatori su cinque esige un servizio di assistenza che risponda entro cinque minuti) facendogli risparmiare potenzialmente una montagna di soldi (secondo Juniper Research fino a 8 miliardi di dollari l’anno entro il 2022).

Non sorprende quindi come i big della tecnologia continuino a investire in sistemi NLP, non ultima Google che ha annunciato un nuovo chatbot chiamato Meena, arrivando ad affermare che si tratta del miglior chatbot in circolazione (qui il paper).

Meena è stata addestrata (non riesco a non usare il genere femminile) su 341GB di chat ricavate dai social media – 8,5 volte più dati rispetto al GPT-2 di OpenAI. Si basa sull’architettura Transformer seq2seq, ha oltre 2,6 miliardi di parametri ed è stata sottoposta a un training di 30 giorni su un dataset di 40 miliardi di parole, utilizzando 2048 unità di elaborazione tensoriale (“tensor processing units”, un chip specifico per AI sviluppato da Google). Google è sicura che Meena sia in grado di intrattenere conversazioni su qualsiasi argomento, inserendo di tanto in tanto un pizzico di umorismo.

Tuttavia al momento non possiamo ancora dialogare con Meena: Google deve prima verificare il modello per assicurarsi che sia sicuro e che non trascenda generando situazioni imbarazzanti. Come successe a Tay, il chatbot di Microsoft che nel 2016 in meno di 24 ore (grazie ai troll di Twitter) si trasformò in un amplificatore di insulti razzisti e misogini.

Microsoft spense Tay dopo appena 16 ore dal lancio. Vedremo se Meena riuscirà a resistere ai bassifondi di Internet senza farsi trascinare.

Per approfondire: Towards a Conversational Agent that Can Chat About… Anything

Mi occupo da molti anni di intelligenza artificiale. Dopo la laurea in Management ho conseguito una specializzazione in Business Analytics a Wharton, una certificazione Artificial Intelligence Professional da IBM e una sul machine learning da Google Cloud. Ho trascorso la maggior parte della carriera – trent'anni - nel settore della cybersecurity, dove fra le altre cose sono stato consigliere del Ministro delle Comunicazioni e consulente di Telespazio (gruppo Leonardo). Oggi mi occupo prevalentemente di intelligenza artificiale, lavorando con un'azienda leader del settore e partecipando a iniziative della Commissione Europea. Questo blog è personale e le opinioni espresse appartengono ai singoli autori.