Gli USA ci ripensano e aderiscono al gruppo dei G7 sull’AI

G7

Gli Stati Uniti hanno aderito alla “Global Partnership on AI“, un panel internazionale per la definizione di linee guida etiche per l’uso dell’intelligenza artificiale, una mossa precedentemente respinta dall’amministrazione Trump.

Gli USA erano rimasti gli unici a resistere tra i Paesi del G7. Trump si era inizialmente opposto a questo approccio, sostenendo che un’eccessiva attenzione alla regolamentazione avrebbe ostacolato l’innovazione degli Stati Uniti (questo è in linea con la strategia americana, che vuole regole poco stringenti e molto permissive, come già commentavo in occasione della pubblicazione delle regole USA per l’AI).

A far cambiare idea agli USA sarebbe stata la necessità di tenere d’occhio la Cina, come fa capire neanche tanto velatamente il CTO della Casa Bianca Michael Kratsios in un’intervista a Bloomberg. Stati Uniti e Cina sono sempre più contrapposti sul piano globale e il settore dell’intelligenza artificiale non è affatto escluso da questi scontri. Aderendo al gruppo sull’AI dei G7 gli USA sperano di usarlo per promuovere politiche di contrasto all’espansione cinese nel settore.

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Mi occupo da molti anni di intelligenza artificiale. Dopo la laurea in Management ho conseguito una specializzazione in Business Analytics a Wharton, una certificazione Artificial Intelligence Professional da IBM e una sul machine learning da Google Cloud. Ho trascorso la maggior parte della carriera – trent'anni - nel settore della cybersecurity, dove fra le altre cose sono stato consigliere del Ministro delle Comunicazioni e consulente di Telespazio (gruppo Leonardo). Oggi mi occupo prevalentemente di intelligenza artificiale, lavorando con un'azienda leader del settore e partecipando a iniziative della Commissione Europea. Questo blog è personale e le opinioni espresse appartengono ai singoli autori.