Droni per trovare sopravvissuti ai disastri, ma l’efficacia è tutta da dimostrare
Alla University of South Australia stanno sperimentando l’uso di droni e visione computerizzata per individuare i sopravvissuti ai disastri. Il sistema dovrebbe analizzare un corpo per trenta secondi e – osservando gli eventuali movimenti del torso – decidere se stia o meno respirando. Altri sistemi progettati per compiti analoghi prendono in esame la presenza di circolazione sanguigna, ma per farlo devono volare a distanza ravvicinata dai corpi. Questo sistema invece può permettere ai droni di volare a una distanza fra i quattro e gli otto metri, ma finora gli unici test sono stati effettuati in condizioni controllate, con delle persone semplicemente distese a terra. In casi reali dovranno avere a che fare con condizioni climatiche avverse (pioggia, vento, poca luce, corpi nascosti da oggetti, ecc). La reale utilità di questo sistema in condizioni realistiche è ancora da verificare.
Google presenta il suo modello AI per le previsioni meteo
In un post sul suo blog Google ha presentato Nowcast, il suo nuovo modello di machine learning per le previsioni del tempo. Oggi per avere previsioni meteo si deve calcolare una mole enorme di dati, così grande da necessitare veri e propri supercomputer che richiedono imponenti risorse e diverse ore per produrre un risultato. La particolarità del nuovo modello di Google invece è che richiede un quantitativo di dati decisamente inferiore per prevedere che tempo farà, perché invece di prendere in esame i dati meteorologici usa delle reti neurali convoluzionali (quelle usate per analizzare le immagini) per studiare i pattern e restituire risultati comprativamente migliori rispetto ai sistemi attuali, più velocemente e a una frazione del costo.
AI per il supporto emotivo agli astronauti
La NASA sta lavorando a un modello di intelligenza artificiale che fornisca “supporto emotivo” agli astronauti durante le loro lunghe missioni spaziali, ad esempio per un futuro viaggio verso Marte (dove il collegamento con la terra non potrà essere in tempo reale). L’obiettivo è quello di avere a bordo un assistente che, oltre a controllare dati come temperatura, navigazione o problemi tecnici, sia anche in grado di fornire vicinanza emotiva ai membri dell’equipaggio. Il sistema dovrà riconoscere le emozioni di ogni singolo astronauta e intervenire con le interazioni più appropriate.
(state pensando anche voi a HAL9000?)