
Vi sono situazioni mediche dove non sempre è chiaro cosa fare. Una di queste situazioni sono le cisti al pancreas. Monitorare? Operare? Lasciar stare?
Negli Stati Uniti vi sono ogni anno 800.000 diagnosi di cisti pancreatiche. Lo “standard of care” prevede tecniche di imaging, che però non consentono ai medici di capire se le cisti sono cancerose o benigne (n.b. questo a detta dell’articolo, che parla di USA, non so se in Italia abbiamo protocolli migliori). Il risultato è che molti pazienti finiscono sul tavolo operatorio, spesso per scoprire che le cisti non avrebbero dato problemi.
Ora alla Johns Hopkins University alcuni ricercatori hanno messo a punto un modello di machine learning – chiamato CompCyst – che nelle prove è riuscito a migliorare gli attuali standard, prevedendo il 60% dei pazienti per i quali non è necessario fare nulla (l’attuale standard si è fermato al 19%), il 49% dei pazienti da monitorare (contro il 34% dei metodi attuali) e il 91% dei pazienti che invece va operato (contro l’89% dello standard of care).
Dal test è venuto fuori che se il modello di machine learning fosse stato realmente usato sui pazienti presi in esame, fra il 60% e il 74% di loro avrebbero potuto evitare un inutile intervento chirurgico.
Adottare modelli di intelligenza artificiale in ambito sanitario potrebbe portare quindi non solo miglioramenti nella vita dei pazienti, ma anche risparmi finanziari consistenti.
Qualcuno dovrebbe dirlo al nostro SSN.
Per approfondire: With This AI, 60 Percent of Patients Who Had Surgery Could Have Avoided It