AI Act: distinzioni sull’AI per uso generale, arrivano i modelli fondazionali

Parlamento europeo

I correlatori dell’AI Act, Drago Tudorache (Renew) e Brando Benifei (S&D) si stanno orientando verso una distinzione tra “modelli fondazionali“, come ChatGPT, e modelli più semplici. È quanto emerso dalla prima discussione tecnica sull’argomento, tenutasi il 20 marzo, incentrata sulla proposta dei correlatori di regolamentare i sistemi di intelligenza artificiale di uso generale.

I modelli fondazionali sono definiti come modelli addestrati su un ampio insieme di dati non etichettati che possono essere utilizzati, con il minimo adattamento, per compiti diversi. I modelli più semplici, al contrario, possono includere algoritmi addestrati su set di dati specifici a un dato settore (come, per fare un esempio, i modelli addestrati per rilevare il cancro).

A causa dei vincoli di tempo il team negoziale non ha discusso gli obblighi per i fornitori (articolo 28b), concentrandosi sugli articoli relativi alle responsabilità lungo la supply chain e alle clausole potenzialmente inique per le micro, piccole o medie imprese. Il gruppo è anche tornato a discutere sulla definizione dei sistemi di intelligenza artificiale, su cui il gruppo dei Verdi nutre ancora qualche riserva e che sarà quindi affrontata in una riunione politica. La prossima riunione tecnica è prevista per il 21 marzo.